Comitato consultivo permanente sul diritto d’autore una lettera per richiedere il coinvolgimento della nostra associazione alla Direttiva EU 2019/790.
Di seguito vi riportiamo il testo integrale:
Gentilissimi,
Scriviamo a nome di AVI - Associazione Videoteche e Mediateche Italiane, un'associazione di categoria che rappresenta oltre 300 archivi audiovisivi Italiani (biblioteche, mediateche, cineteche) https://www.avimediateche.it/
L’AVI da anni svolge un ruolo di rappresentanza, in ogni ambito culturale, scientifico, tecnico, giuridico e legislativo, per tutto ciò che concerne l'organizzazione dei servizi e della documentazione delle videoteche e mediateche.
In decenni di attività AVI ha potuto documentare l'importante ruolo svolto dagli Archivi audiovisivi italiani come presidio gratuito di valorizzazione e alfabetizzazione della cultura cinematografica e audiovisiva nel territorio
Le scriviamo per manifestare la nostra preoccupazione per il futuro mantenimento di questo servizio e per l’accesso pubblico e gratuito al patrimonio filmico.
Un archivio audiovisivo non è solo un luogo deputato alla conservazione, catalogazione e documentazione del patrimonio cinematografico, audiovisivo e librario ma anche un catalizzatore in grado di promuovere azioni volte all’alfabetizzazione alla storia del cinema e ai linguaggi audiovisivi.
Viviamo in un’epoca in cui la ‘apparentemente democratica’ smaterializzazione digitale delle opere filmiche e audiovisive, e la conseguente distribuzione a pioggia dei contenuti culturali attraverso la rete, al posto di facilitare la fruizione dei contenuti, rischia paradossalmente di destinare all’invisibilità molte delle opere espressione dell’ingegno e della creatività degli autori della cinematografia nazionale e mondiale.
L’emergenza pandemica in corso ha accelerato il trasferimento verso la ‘sfera del digitale’ in particolare per quanto riguarda le abitudini di ‘consumo’ e visione di film.
Con la “morte” dei supporti Home video e con la parcellizzazione delle Library presenti sulle varie piattaforme, diventa sempre più difficile orientare lo ‘sguardo’ rischiando così di destinare all'invisibilità intere opere delle cinematografie nazionali europee e mondiali che hanno segnato la storia del cinema e che costituiscono parte integrante del patrimonio culturale dell’oggi.
Tutto ciò ha ricadute su molti ambiti: sull’attività di formazione di ogni ordine e grado, sull’alfabetizzazione ai linguaggi, sulla fruibilità delle opere della settima arte, sulla promozione di un accesso legale alle opere audiovisive… ed in generale sul ruolo futuro di una Mediateca o archivio audiovisivo.
Sollecitiamo dunque un intervento istituzionale a coordinamento dell'accesso alle opere filmiche digitalizzate, che sia gratuito e organico, per tutelare tutte quelle realtà che contribuiscono alla conservazione e alla fruizione gratuita del patrimonio culturale di un’intera Comunità.
Auspichiamo quindi un intervento istituzionale volto a:
· consentire il back-up digitale delle opere conservate negli archivi audiovisivi aperti al pubblico, quindi prevedere la possibilità di rendere fruibili i materiali in formato digitale sulle postazioni delle biblioteche, invece che tramite la consultazione del supporto fisico (DVD o Blu-Ray);
· prevedere la possibilità di rendere legittimo un "prestito" digitale, sostituendo il prestito della copia su supporto fisico con la consultazione a distanza della copia digitale;
· Incentivare la diffusione di specifiche licenze per uso in ambito educativo e formativo (non commerciale) delle copie digitali di film per consentire sia il prestito digitale sia la proiezione plurisoggettiva in ambito scolastico e archivistico a solo scopo di diffusione della cultura cinematografica e non a scopo di lucro.
Sappiamo che la Direzione Generale per le biblioteche e diritto d’autore (in particolare il Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’autore), sta lavorando per la migliore attuazione della Direttiva EU 2019/790 sul Diritto d’Autore nel Mercato Unico digitale, dunque ci auguriamo che possiate accogliere le nostre proposte e che AVI sia invitata formalmente a partecipare alle occasioni di confronto e discussione nel merito.