Il convegno “Le Mediateche e il territorio. Un nuovo servizio per la città” si è tenuto nelle giornate di lunedì 18 e martedì 19 febbraio 2008 presso il Parco di Colemaggio, Palazzo dell’Immagine dell’Aquila ed è stato organizzato dalla Mediateca Regionale “Giovanni Tantillo” - Istituto Cinematografico dell'Aquila "La Lanterna Magica", nell'ambito del progetto "Le Stagioni della Cultura" promosso dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune dell'Aquila.
Il convegno si è proposto di mettere in campo le realtà e le esigenze delle mediateche italiane con l’intento di individuare gli interlocutori pubblici e privati attenti alle esigenze di tali strutture, intenzionati a sostenere le nuove opportunità di sviluppo che si delineano per il settore. Il dibattito si è sviluppato da un’iniziale presentazione del terreno di base sul quale le mediateche italiane si trovano ad operare in particolare relative al ruolo delle Mediateche nel territorio, per poi spostarsi ad analizzare le esperienze dirette delle maggiori mediateche italiane, con una riflessione sui vari aspetti che le caratterizzano, al fine di comprendere quali migliori condizioni di gestione e valorizzazione sono oggi sostenibili.
Il primo interlocutore della giornata, Stefano Schiavoni, Coordinatore Progetto Mediatec@italia e presidente della Mediateca delle Marche, ha impostato una definizione giuridica del termine mediateca partendo dalla storia dello sviluppo delle mediateche in Italia e dal delinearsi delle leggi che ne hanno permesso la costituzione. Il processo di diffusione delle mediateche in Italia ha seguito, come modello di riferimento, il panorama delle mediateche francesi, che in quegli anni era già consolidato. In Francia il tessuto bibliotecario si è integrato con quello mediatecario, andando a creare un unicum di linguaggi, in questo modo i nuovi media, gli audiovisivi, si sono potuti inserire in una realtà già consolidata e ampiamente diffusa. In Italia i propositi di integrazione, sviluppo e coordinamento, garantiti in Francia dal sostegno del mondo bibliotecario, hanno seguito un processo di attuazione ben più complesso. Schiavoni infatti ha sottolineato che fin dai primi anni ’80, anni nei quali le mediateche hanno iniziato ad affacciarsi anche in Italia, ci si è dovuti confrontare con la mancanza di corrispondenza tra due mondi, quello bibliotecario e quello mediatecario. Questo divario ha rallentato l’istituzione ed il consolidamento in piena autonomia delle nuove realtà mediatecarie. Per far fronte a questa situazione, sempre negli anni 80, vengono emanate le prime leggi regionali a sostegno e per lo sviluppo delle nuove realtà mediatecarie con l’intento di andare a definire i principi, i modelli, e gli interlocutori necessari alla costituzione di una rete mediatecaria italiana. Infine Schiavoni ha ricordato due importanti strumenti che si sono incontrati nello sviluppo delle mediateche italiane: Mediateca 2000 e il recente Progetto Medatec@italia. Questi progetti hanno permesso di focalizzare funzioni e scopi comuni agli interessi delle mediateche verso l’incontro di linguaggi e mezzi di comunicazione, verso la interazione delle mediateche nel tessuto sociale, verso la formulazione delle misure necessarie a coordinare il lavoro delle mediateche italiane in un’unica rete.
Il secondo intervento della giornata è stato quello di da Alberto La Volpe, giornalista ed ex Sottosegretario al Ministero per i Beni le Attività Culturali, il quale ha definito le mediateche come “custodi della memoria” di tutto il panorama visivo e culturale, riferendosi in particolare alla cultura locale e alle realtà minori. Le mediateche, sottolinea La Volpe, anche grazie agli incentivi promossi da Mediateca 2000 e Mediatec@italia, hanno assunto un ruolo fondamentale di promozione e innovazione culturale, in particolare nelle realtà minori ed in difficoltà del mezzogiorno, dando la possibilità di creare nuovi luoghi di incontro ed aggregazione. Per consolidare questi obbiettivi e coordinare l’attività collettiva è fondamentale, secondo La Volpe, creare una rete di mediateche diffusa capillarmente in tutto il territorio italiano.
L’ultimo intervento della giornata è stato quello di Nicola Melideo, Responsabile dell’area Innovazione per le Regioni e gli Enti Locali del CNIPA (Centro per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). Melideo ha individuato nei CNIPA e in particolare nei Centri di Servizio Territoriale (CST) due importanti strumenti dei quali le mediateche devono potersi servire nel sostegno e nella promozione della loro attività. Il CNIPA, ed il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie hanno studiato la possibilità di incoraggiare la costruzione di strutture sovracomunali, individuate nei Centri di Servizi Territoriali, per sopperire alla scarsità di risorse, alla carenza di personale ed alla mancanza di infrastrutture fornendo servizi infrastrutturali e applicativi, al fine di evitare il pericolo del ‘divario digitale territoriale’ tra le realtà che sono in grado di investire nell'innovazione tecnologica e quelle che invece non possono permetterselo.
La seconda giornata di incontro ha fornito la possibilità di realizzare un ambiente di confronto tra le maggiori mediateche italiane che sono intervenute al convegno: la Mediateca delle Marche rappresentata da David Murolo; Monica Albano amministratrice del Consorzio Mediateca 2000, a rappresentanza delle mediateche della rete Mediateca 2000 (Molise, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, e Sardegna); La Mediateca Pordenone di Cinemazero; la Mediateca Provinciale di Matera con il direttore Vincenzo Malfa ed infine Marina Facchini responsabile della Mediateca regionale “Giovanni Tantillo” di l’Aquila. Dalle relazioni dei vari partecipanti è nato un confronto ed uno scambio di esperienze sull’attività e sui propositi di ogni mediateca presente. Da questo confronto si è manifestata l’urgenza di una collaborazione continuativa futura in grado di affermare una rete mediatecaria italiana capace di operare in autonomia e nel rispetto delle proprie esigenze specifiche.
Elena Chiara D'Incà